Per le famiglie e le persone in difficoltà con il rimborso di mutui e prestiti, l’estensione della ristrutturazione del debito approvata dal Consiglio dei Ministri dà la possibilità di uscire con le proprie forze da una grave situazione economica, soprattutto senza incorrere nel pignoramento dei proprio beni. Infatti, secondo alcuni dati della Banca d’Italia circa il 27,7% delle famiglie è indebitato pesantemente e risulta a rischio fallimento. Tra questi l’11,4% ha difficoltà economiche dovute al pagamento di finanziamenti per l’acquisto o la ristrutturazione di un’abitazione.
Il nuovo disegno di legge denominato Piano Salva Famiglie scioglie l’obbligo da parte del debitore di trovare un accordo direttamente con le banche o gli istituti creditori, soluzione questa che in molti casi dava poche chance di effettuare una rinegoziazione ragionevole da parte del debitore. Chi si trova in difficoltà potrà oggi contare su un organismo di aiuto e sostegno, denominato Composizione della crisi che, oltre a garantire ai creditori la fattibilità del piano di ristrutturazione, definirà le tempistiche e le modalità del rimborso.
La Composizione è il primo passo verso la definizione della ristrutturazione del debito, ma questo passaggio servirà soprattutto a capire l’utilizzo che il richiedente ha fatto dei mutui o dei prestiti che ha contratto, e quindi a chiarire se il richiedente è effettivamente un debitore meritevole. Non sempre, infatti, la somma richiesta è proporzionata al proprio livello di reddito e questo rischia di rendere il finanziamento per il richiedente insostenibile già in partenza.
In alternativa una soluzione percorribile per evitare il pignoramento dei beni sarebbe quella di liquidare i beni a disposizione per fronteggiare, almeno in parte, il debito accumulato. Soluzione, questa, che però non è sempre percorribile perché nella maggior parte dei casi la liquidazione equivarrebbe ad un pignoramento.
Per poter fronteggiare al meglio le situazione di forte difficoltà che possono verificarsi nel caso di licenziamento o di spese improvvise importanti MutuiOnline.it suggerisce di richiedere sempre finanziamenti ampiamente sostenibili dal reddito del consumatore: ad esempio, è buona norma verificare che le rate mensili di un mutuo non superino un terzo dello stipendio (o del reddito mensile disponibile nel caso si tratti di una famiglia con più redditi).
L’altra grande novità risiede nella riduzione della soglia di rimborso dei debiti, che scende dal 70% al 60%: in questa modo il debitore salderà solo una fetta dei debiti e la rimanente verrà cancellata. Ovviamente per soddisfare le richieste dei propri creditori il richiedente potrà offrire, oltre ai beni di cui è proprietario, anche quelli di cui potrà usufruire in futuro come, ad esempio, la liquidazione o un’eredità. In ogni caso tutti i provvedimenti volti a risanare il debito dovranno essere esaminati e poi convalidati da un giudice, al quale spetta l’ultima parola sulla fattibilità del piano e sulla regolarità della richiesta. Una volta presentato il piano di ristrutturazione ai creditori la famiglia, a patto che rispetti il piano, può ritenersi al sicuro non solo dal pignoramento ma dai possibili provvedimenti intrapresi dai creditori che non aderiscono all’accordo (i cosiddetti creditori privilegiati): per loro infatti non rimane altro che rifarsi al provvedimento del tribunale.
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