Più recentemente, il D.L. n. 201/2011 (c.d. decreto “Salva Italia”) ha previsto la necessità di riformare la disciplina ISEE, al fine di rendere più corretta la misurazione della condizione economica delle famiglie, ridurre le sperequazioni nell’accesso alle prestazioni e rafforzare il sistema dei controlli.
La profonda revisione della materia, attuata con il D.P.C.M. 5 dicembre 2013, n. 159 ed entrata in vigore a tutti gli effetti dal 1° gennaio 2015, ha stabilito modalità di calcolo differenziate dell’indicatore; rispetto alla previgente disciplina, infatti, non vi è più un solo ISEE valido per tutte le prestazioni, bensì una serie di differenti indicatori calcolati in funzione delle specifiche situazioni. Inoltre:
- è stato attribuito maggior peso alla componente patrimoniale;
- sono state drasticamente ridotte le informazioni “autocertificate”, grazie ad un maggior impiego delle banche dati della PA.