La nuova edizione del Codice del Lavoro minor approda in libreria all'indomani della conversione in legge (n. 78 del 2014) del decreto n. 34 del 2014, che costituisce il primo tassello dell'opera riformatrice del mercato del lavoro, che vedrà il suo compimento con la realizzazione del cd. Jobs Act, destinato a riformulare i fondamenti del diritto del lavoro, quantomeno per i nuovi assunti.
Nel frattempo, altre innovazioni, inserite con la (ormai) consueta tecnica della decretazione di urgenza, sono state introdotte dal d.l. n. 66/2014, conv. in legge 23 giugno 2014, n. 89 in materia di competitività e giustizia sociale, dal d.l. n. 90/2014 {"Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari"), entrambi convertiti in legge, nonché per il momento ultimo arrivato, dal d.l. 12 settembre 2014, n. 132 (cd. Riforma del processo civile).
Le direttrici della prospettata riforma, tuttavia, si muovono su piani apparentemente divergenti, dal momento che, a fronte del dichiarato obiettivo di garantire l'occupazione delle fasce giovani della società, gli interventi finora esibiti sono stati tutti finalizzati ad introdurre elementi di vistosa "precarizzazione" nella fase di ingresso nel mondo del lavoro, laddove l'immaginato Jobs Act mira a riconoscere "tutele crescenti" per i nuovi assunti, con ciò ipotizzando, ovviamente, un livello più basso di esse nella fase iniziale del rapporto.
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