mercoledì 30 settembre 2009

CARTA BLU per gli stranieri più qualificati


Con la direttiva n. 2009/50, la Comunità europea ha fissato nuove condizioni di ingresso e soggiorno valide, però, solo per i cittadini di paesi terzi che svolgono un lavoro altamente qualificato, con l’obiettivo di attrarre cervelli per i lavori che richiedono una competenza «specifica e adeguata suffragata da qualifiche professionali superiori» e potenziare così la competitività. Il lavoratore altamente qualificato potrà cumulare periodi di soggiorno in diversi stati membri al fine di soddisfare il requisito relativo alla durata del soggiorno per il rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo. La disoccupazione non costituisce, di per sé, un motivo di revoca della Carta, a meno che superi i tre mesi consecutivi o si registri più di un periodo di disoccupazione nel periodo della sua validità; il lavoratore disoccupato potrà ricercare ed assumere un impiego per esercitare attività retribuite conformi alle condizioni di rilascio
della Carta. Il nuovo sistema, che prenderà il via dal 19 giugno 2011, si basa sulla concessione di una Carta blu che permette al titolare di soggiornare e lavorare nel territorio di uno stato Ue e diottenere parità di trattamento su retribuzione e sicurezza sociale con i cittadini dello stato. Gli stranieri, escluso chi beneficia di protezione internazionale, dovranno presentare la richiesta
della Carta blu alle autorità nazionali allegando un contratto di lavoro valido o un’offerta vincolante per svolgere un’attività altamente qualificata della durata di almeno un anno.


In particolare i titolari di Carta blu UE beneficeranno di un trattamento uguale a quello riservato ai cittadini dello Stato membro che ha rilasciato la Carta blu per quanto riguarda:
condizioni di lavoro (retribuzione, licenziamento, prescrizioni relative alla salute e alla sicurezza sul luogo di lavoro);
libertà di associazione, adesione e partecipazione a organizzazioni rappresentative di lavoratori o di datori di lavoro;
istruzione e formazione professionale;
riconoscimento di diplomi, certificati e altre qualifiche professionali;
disposizioni della legge nazionale relative ai settori della sicurezza sociale;
pagamento di importi collegati alle pensioni legali di vecchiaia;
accesso a beni e servizi a disposizione del pubblico;
libero accesso a tutto il territorio dello Stato membro interessato.

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